“Il reddito di cittadinanza e lo stipendio dei pubblici dipendenti hanno la stessa funzione assistenziale: però almeno nel primo caso non bisogna far finta di lavorare.”
“In Italia non è consigliabile dare del morto di sonno a un pubblico dipendente: si rischia di essere denunciati per vilipendio di cadavere.”
“In fatto di rapaci, il fisco italiano non è un’aquila ma fa parte comunque della famiglia.”
“Al parco hanno visto passare la moglie del direttore. Oggi era la giornata dei musei all’aria aperta.”
“Chi sta nella pubblica amministrazione si sente impotente. Infatti non funziona un cazzo.”
L’umorismo sfacciato di Brianna volge lo sguardo all’Italia: un ritratto irriverente del nostro paese
Nel sesto volume della serie, i “fuorismi” di Brianna diventano particolarmente feroci. Bersagli preferiti: aziende senza scrupoli, prostituzione politica, burocrazia stupida, banche ciniche, Stato ladro, classe digerente in genere, tasse inique e via discorrendo, anzi fisco orrendo.
La rabbia, dicono gli psicologi, può essere distruttiva, quando scoppia in aggressività nefasta contro gli altri e se stessi; o costruttiva, quando spinge, anche attraverso l’umorismo sarcastico, a ribellarsi contro l’ingiustizia.
Ma su questo punto l’autrice è particolarmente ottimista: “Non è vero che gli italiani non sono capaci di fare una rivoluzione. Quando passa una superfica si rivoltano tutti.”
E se l’irriverenza di Brianna puntasse un bel faro sui politici? Lo ha già fatto: leggi la raccolta Attacchi colitici!