Fuorismi è una collana surreal-sarcastico-demenziale pubblicata da Nepturanus e nata per una particolare vocazione alla provocazione, dato che i testi sono particolarmente provocatori e l’autrice è particolarmente provocante. Da non leggere in tempi di coronavirus: potrebbe perfino mettere di buon umore.

Di che libri si tratta?

Sono aforismi illustrati, apparentemente divertenti ma con un fondo di amarezza che forse non si coglie a prima vista. Non certo “freddure epiche”, forse un po’ etiche ma non troppo.

È un genere tipicamente anglosassone, che in Italia non ha mai avuto grande fortuna data la forte concorrenza delle battute da bar, anch’esse comunque in progressiva diminuzione a partire dall’anno 1 d.C. (dopo Covid). Parafrasando un comico poco noto, tale Woody Allen, Dio è morto, Marx (inteso come Groucho) è morto, e anche i bar non si sentono troppo bene.

A chi piacerebbero?

Pubblico al momento non pervenuto, complici anche due ritrosie: quella dei librai a prendere in considerazione autori esordienti e quella della sottoscritta a presentarsi in TV con bodycon dress e minigonna ascellare d’ordinanza.

In compenso grande successo di critica, con complimenti spesso imbarazzanti (tipo “Grandi Verità”) che mi fanno diventare color Boris Johnson al tramonto dopo la terza pinta di Guinness.

Da dove nascono questi aforismi?

Dall’osservazione del mondo circostante, inteso anche come il circo che ci sta intorno, con i relativi pagliacci d’ordinanza in servizio permanente effettivo (e non solo in Italia…).

Non c’è bisogno di grandi sforzi per fare umorismo demenzial-surreale sulla realtà: è la realtà stessa a essere ridicola, demenziale, surreale.

Sempre parafrasando il comico semisconosciuto di cui sopra, l’umorista è un tizio che si fa pagare per farti notare quello che potresti osservare da te gratis.